La sostenibilità nel mondo del retail trova ancora oggi difficile applicazione a causa delle pressanti richieste del time to market, in un settore dominato da logiche commerciali fondate su tempi di realizzazione sempre più ridotti e strategie di prezzo estremamente concorrenziali. Per valorizzare pertanto il concetto di sostenibilità nel mondo retail è importante comprendere le azioni che possono effettivamente essere portate a compimento e cosa invece si tradurrebbe in solo Green Washing.
In un recente incontro presso la nostra sede con uno storico cliente, leader internazionale nel settore abbigliamento e calzature, abbiamo avuto l’occasione di confrontarci in merito a questa tematica, affrontando la crescente necessità del mercato di evolvere la filiera produttiva verso un approccio maggiormente orientato alla salvaguardia dell’ambiente.
Oggi più che mai infatti il design e la progettazione di espositori per prodotti e packaging, devono garantire non solo una performance visiva in grado di valorizzare il prodotto del cliente, ma anche un’identità progettuale e costruttiva che ne esalti materie prime e finalità d’uso.
Il riutilizzo delle materie prime per una loro seconda vita
Tutto ha inizio dalla scelta della materia prima; la sostenibilità nasce dal riciclo e dal riuso dei materiali alla fine del loro primo utilizzo- primo utilizzo.
Il riuso prevede un’azione immediata che ripristina la funzionalità del prodotto anche se diversa dall’originale. Il riciclo invece viene fatto usando un bene già assegnato alla filiera dei rifiuti che viene trasformato per produrre qualcosa di nuovo, analogo o molto diverso da ciò che era in origine.
In un’ottica di economia circolare alla quale sempre più clienti, dal settore tessile sino al luxury, si stanno avvicinando, molte sono le opportunità per l’impiego di nuovi materiali che possono essere utilizzati per una produzione orientata al mercato green. Non si tratta solamente di una presa di posizione virtuosa a favore dell’ambiente, ma anche di una scelta economicamente vantaggiosa. I materiali di scarto prodotti, applicando i principi dell’economia circolare, pesano infatti in maniera trascurabile sulla filiera e hanno costi di smaltimento molto più bassi.
In Extreme Factory molte delle lavorazioni vengono eseguite con materiali derivanti dalla filiera del riciclo, a partire dal legno e dalla carta sino ad arrivare alla più complessa gestione delle plastiche. Queste ultime risultano infatti le più difficili da riciclare. Materiali come il PVC largamente utilizzato nel settore produttivo è infatti uno dei materiali non ecosostenibili.
Ci sono alternative alle plastiche che non derivano da lavorazioni di materiali fossili ma, ad esempio, da utilizzo di sostanze organiche rielaborate come la bioplastica.
Anche per gli imballaggi ci sono valide alternative al classico polistirolo, come il polistirolo vegetale, conosciuto meglio come bio polistirolo; prodotto completamente compostabile, ovvero trasformabile in compost, concime naturale, certificato a livello europeo (Cradle to Cradle).
Nuovi prodotto Eco-Green: carta in fibra di cotone e di origine naturale
Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza di come la carta, considerata la materia prima sostenibile per eccellenza, comporti nella sua produzione l’impiego di molte risorse deperibili, dall’acqua utilizzata nel processo di estrazione della cellulosa, agli alberi abbattuti per la sua composizione.
Per ridurre tale impatto Extreme propone ai suoi clienti soluzioni alternative, come le carte riciclate, in cellulosa di cotone o di origine completamente naturale. L’unicità della loro composizione viene ulteriormente valorizzata attraverso lavorazioni grafiche in grado di esaltarne le trame a rilievo, la fragranza – si pensi alle carte che profumano di caffè utilizzate per realizzare prodotti di comunicazione unici nel loro genere – e la naturale irregolarità.
Scarti tessili e alimentari si fondono insieme alla cellulosa di cotone dando vita ad un supporto artigianale e di altissima qualità, interamente personalizzabile.
Un esempio lo possiamo trovare nelle superfici organiche naturali utilizzate nella produzione di packaging, rivestimenti ed espositori, realizzate con fieno alpino e petali di fiore raccolti dai contadini locali.
Decidere di intraprendere la via della sostenibilità non significa dunque rinunciare alla qualità del prodotto finito ma, al contrario, esaltare le caratteristiche delle materie prime naturali e sensibilizzare la comunità al concetto di riuso e riciclo, con risultati davvero incredibili.